Recensioni rapide tra gli ultimi acquisti:
Dan Mangan, “Nice, nice, very nice” – Perché anche i robot hanno bisogno d’amore, e chi riesce a mettere insieme Kurt Vonnegut e gli animaletti disegnati sulla slipcase del suo Cd merita rispetto.
Christopher Tin, “Calling all dawns” – Unico difetto: troppo corto (a parte Rassemblons Nous, che poteva durare mezz’ora di meno; ma mi sa che son solo io che non sopporto il francese).
The Dresden Dolls, “A is for accident” – Amanda Palmer canta, e il prezzo lo fai tu. Che altro volete?
Zoë Keating, “One Cello x 16: Natoma” – Profondo, intenso, straordinariamente sorprendente se si pensa al gioco magico di registrazioni e playback in real time che questa donna esegue per suonare dal vivo i suoi pezzi, moltiplicando il suo violoncello per sedici in una intera orchestra d’archi
Noah and the whale, “The first days of spring” – Album da riascoltare e rivedere, forse non eccelso come poteva essere, ma è difficile fare un concept album su una separazione (con film cucito su misura) che non suoni come un ‘già visto’. Un album tremendamente downbeat, a parte il singolo ‘Love of an orchestra’ che -per contrappunto- ha la musica e il video più allegri nel momento più straniante della storia.
Great Lake Swimmers , “Lost Channels” – Nuovo album della band di rock/folk melodico canadese, puntuato come sempre dalla voce di Tony Dekker, che definirei “wailing” e non riesco a trovare una traduzione sul dizionario che non suoni implicitamente negativa. Forse non forte come i precedenti Ongiara e Bodies and Minds, ma gioiellini come Pulling on a line lo rendono certamente degno di ripetuti ascolti.