Dopo la nove giorni austriaca in quel di Techuana (che, nonostante quanto potesse sembrare dal post precedente, è stato uno dei campi più belli e divertenti che abbia mai fatto) si parte domani per una tranquilla settimana in quel di Folgaria, alla ricerca di un po’ di refrigerio e possibilmente di qualche percento di umidità relativa in meno.
Nonna sta stirando le magliette fatte col batik l’altro ieri; poi, se Eru vuole potrò finalmente chiudere la valigia e cominciare a caricare.
Partendo con quattro libri in valigia e una stanchezza addosso impressionante sarà una buona scommessa vedere se riuscirò a fare tutti i giri e le passeggiate che mi sono ripromesso o se più prosaicamente mi ridurrò ogni giorno a poltrire e sonnecchiare sul pratino più vicino.