Birdman and the Hugos

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Since the snow had finally decided to give us a cease fire, and since all my American friends had been raving about it, yesterday we decided to go see what Birdman was all about.

Birdman really is a fantastic movie, both for the story, the acting, and the direction. Every single choice points to its focus on duality, real and imagined, stage and backstage. It’s made to look like it was shot all in one take, and there are very … (Read more)

Time to rest

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Ultimamente il tema della morte e del sonno appare spesso nelle letture e nei film che mi passano davanti; o forse, più probabilmente, sono solo io che me ne accorgo di più in questo periodo.

Dato che non è bene scrivere un post per punti:

  • Sleeping in light, l’ultimo episodio regolare di Babylon 5 non contando i film, è di una poesia sorprendente, segno che se si vuole si può ancora fare della buona fantascienza televisiva
  • The machinist (L’uomo
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L’unica cosa che si sposta qui è la luce

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The Others è probabilmente uno di quei film che, a causa del suo finale, si ama o si odia. Si ama perché è inaspettato e, anche se in parte prevedibile, non così banale; si odia perché un po’ affrettato e amareggiante.

Innegabile invece che tutto il resto della pellicola sia un piccolo gioiello di cinematografia: le atmosfere cupe e piene di ombre, motivate dalla malattia di cui soffrono i bambini, portano a considerare la luce quasi qualcosa di malvagio ed … (Read more)

Un cielo come Monet

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“E` la ragazza più triste che abbia mai tenuto in mano un Martini”
Non credevo sinceramente che un film con Tom Cruise mi sarebbe piaciuto; invece Vanilla Sky, remake dello spagnolo Abre los Ojos, non solo mi ha preso ma mi ha anche lasciato vagamente inquieto durante i titoli di coda; la storia regge bene e la dualità tra realtà e allucinazione lo rendono particolarmente interessante.
Piange un po’ che, per proporre una storia ad un pubblico americano, … (Read more)

Cooman??

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Ringrazio di aver letto i libri in inglese, perché penso che avrei ruggito di indignazione nel sentire che Sybil Trelawney è diventata in italiano Sibilla Cooman (mi pare che il film usi l’originale; se no, devo averlo filtrato in automatico dalla vergogna).
Capisco (non è vero ma mi adeguo) le necessità di adattamento per i poveri bambini decerebrati italiani che potrebbero morire di shock leggendo il nome originale, ma mi chiedo cosa abbia fatto alla traduttrice la povera Sibilla cumana(Read more)

La città del cane

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Dogville è una cittadina tra i monti nei pressi di Georgetown, isolata, 15 persone e un cane. La via principale è detta dell’Olmo, anche se nessun olmo è mai stato visto a Dogville. Una scorciatoia che non si può usare passa tra i cespugli di uvaspina e alle 5 del pomeriggio la luce del campanile brilla sulla porta del negozio di Ma.
Dogville è il teatro della tragedia umana di Grace, e della tragedia umana di Dogville: non si da … (Read more)